28ª Scatta Minoia 12/07/2018

Descrizione percorso

Il lago Vannino
Il lago Vannino

PREMESSA. “Scatta Minoia” può ricordare una telecronaca del grande Bruno Pizzul a fine anni '70, allorchè il difensore Alberto Minoia giocava nel Milan. Si tratta, invece, del valico che collega la valle del Vannino a Devero. I Minoia erano dei mercanti di sale di Baceno. Il valico era un prezioso collegamento fra il Passo San Giacomo e l'Albrunpass, verso il mercato di Ernen.

 

 

La giornata è discreta, anche freddina quando il sole si nasconde, ma portiamo con noi l'ombrello. Ormai i meteorologi hanno imparato dai politici ad emettere bollettini aperti a varie interpretazioni. Dieci pensionati ed uno che si sta avvicinando alla gestione INPS sono oggi assistiti da tre pazienti signore, due delle quali al rientro dopo molto tempo. Ci assiste anche un forte veterano che fra questi monti ha vagato per decenni. Caffè a Baceno e, puntuali, saliamo da Valdo al Sagersboden, 1772, con la prima seggiovia delle otto in punto. Ci compattiamo, cerchiamo l'assetto ottimale e ci avviamo lungo la pista sterrata, che non ha avuto pietà alcuna del vecchio sentiero e di tanti larici secolari che, per fortuna, negli ultimi anni sono almeno stati rimossi. Il tratto iniziale, abbastanza ripido e con diversi tornanti, ci porta fuori dal bosco. Qui la pendenza si addolcisce ed entriamo nello stupendo vallone del Vannino. Sullo sfondo, ad occidente, ci dominano i contrafforti della Punta d'Arbola. Percorriamo con calma, sempre lungo la sterrata, l'ampio vallone. Gli unici “strappi” in salita sono in corrispondenza della Dighetta e per raggiungere i 2194 metri del rifugio Margaroli, che domina la diga (1 h 30'). Pausa per colazione e contemplazione e si riparte. Si scende leggermente a costeggiare il lago Vannino sulla sponda occidentale e. a metà circa, si prosegue lungo il sentiero che sale a destra e ci porta, in 30', nella bellissima conca dell'Alpe Curzalma, 2279, sicuramente già da tempo osservata dagli occhi famelici dell' “homo idroelettricus”. Speriamo che la comunità formazzina, che già tanto ha dato, riesca a preservare questo suo gioiello! . La via, sempre ben segnata, continua a salire, prima dolcemente e, poi, ripida nell'ultimo tratto, dove pestiamo ben volentieri un po' di neve, sempre preferibile alle pietraie instabili. Dopo un'ora raggiungiamo il Bivacco Ettore Conti ai 2599 metri della Scatta Minoia, di proprietà della SEO CAI Domodossola, ristrutturato negli anni '80 grazie al grande lavoro di volontari, fra cui il socio emerito ed amico Italo Valmaggia. Italo fu anche il principale promotore ed esecutore del rifugio dell'Alpe Vannino, dedicato alla memoria del suo grande amico Eugenio Margaroli. Il Bivacco Ettore Conti prende nome dall'imprenditore elettrico milanese, nonché senatore e professore, detto “Il Conte di Verampio”. Cerchiamo, anche se non siamo attrezzati, di portare a valle parte dei rifiuti vigliaccamente abbandonati all'interno da persone indegne di camminare a quote superiori ai 200 metri. Lungo lo stesso percorso di salita torniamo alla seggiovia in 2 h 30' con sosta obbligata per reidratazione dagli amici del Rifugio Margaroli.

 

 

                                                                                                 Gianpaolo Fabbri

 

Fotogallery (di Gabrio)

Fotogallery (di Luca)

Partenza da Bracchio
Partenza da Bracchio
Alla Cappella con vista
Alla Cappella con vista
A Vercio
A Vercio
Alla Colma di Vercio
Alla Colma di Vercio
A Vercio
A Vercio
A casa di Sandro
A casa di Sandro